Italiano: Motore a 9 cilindri disposti a stella, raffreddato ad aria. Il motore è stato sezionato a scopi dimostrativi e presenta un solo cilindro impiantato sul carter. Il cilindro, ampiamente alettato, presenta un sistema di distribuzione costituito da quattro valvole in testa, regolate da aste e bilancieri. Il sistema di alimentazione è costituito da un carburatore aspirato e da un compressore centrifugo monostadio ad una velocità, posizionato sul retro del motore ed anch'esso sezionato. L'accensione del carburante è determinata da due candele per cilindro, alimentate da due magneti. Il motore è dotato di riduttore epicloidale, posizionato tra l'albero a gomito e l'albero dell'elica, costituito da ingranaggi conici con rapporto di riduzione 1:0,655. Nella parte inferiore del carter è sistemata la coppa dell'olio, anch'essa sezionata. Anteriormente, un'elica a tre pale sezionate è calettata sull'albero dell'elica.
- Notizie storico-critiche
A partire dal 1933, dopo la decisione dell'Aeronautica Militare italiana di concentrasi unicamente su propulsori raffreddati ad aria, le varie case costruttrici italiane produssero vari modelli di motori a stella raffreddati ad aria, derivati da licenze straniere. Nonostante venissero applicati molti sviluppi originali, i motori italiani durante gli anni '30 non apportarono particolari innovazioni al mondo dell'aviazione. In particolare, il motore Alfa 126 RC 34 rappresenta le versione italiana del Pegasus della Bristol Aeroplane Co. progettato da Roy Fedden, prodotta su licenza dal 1935. Montato su diversi velivoli, questo motore raggiunse ottimi risultati sportivi stabilendo, nel 1937, il primato di distanza per idrovolanti su un Cant Z.506B e vincendo, lo stesso anno, la gara Istres-Damasco-Parigi su un SIAI S.70; nel 1938 motorizzò tre Savoia Marchetti SM.79 nella trasvolata Roma-Dakar-Rio de Janeiro. Questo motore, inoltre, fu uno dei più diffusi propulsori adoperati dall'Italia durante la Seconda Guerra mondiale.